Nell'immaginario comune chi si occupa di animali è sempre spensierato, si diverte ad ogni ora della giornata, ha molto tempo libero, non ha bisogno di formazione ("Ma cosa ci vuole a prendersi cura di un paio di cani e qualche gatto? Tutti possono farlo!"), può uscire di casa quando gli pare ecc. La realtà, invece, è un po' diversa.
Ciò che mi spinge a scrivere queste righe è un fatto accaduto ieri. Non è un caso isolato, ma solo l'ultimo in ordine temporale. Veniamo al punto. Ieri ho aspettato per quattro ore una persona che aveva precedentemente preso appuntamento per affidarmi il cane. La persona in questione non è mai arrivata nè sono più riuscita a contattarla. |
La cosa che più mi sorprende, quando si verificano situazioni del genere, è il poco rispetto che alcune persone hanno per gli altri. E mi sorprende quanto grande sia il numero delle persone poco rispettose. Mi correggo, mi sorprendeva. Purtroppo ormai ci ho quasi fatto l'abitudine. Anche se mi occupo di animali ed è la cosa che più mi piace, tempo da perdere non ne ho. Il tempo non è mai abbastanza quando ci si occupa di animali. Lo sanno bene le persone che mi sono più vicine. "Non hai mai tempo", mi dicono. E spesso è così.
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A volte mi capita di dovermi alzare alle cinque di mattina e poter fare colazione solo alle dieci, ad esempio. A volte salto il pranzo o la cena. A volte gli animali che ospito non mi fanno dormire, mi svegliano continuamente. E magari il giorno successivo non ho la possibilità di rimanere a letto fino a tardi. A volte mi capita di avere in casa cani che per un motivo o per l'altro da soli non ci possono stare. Perchè potrebbero farsi male, perchè farebbero danni in casa. Così sono impossibilitata ad uscire anche solo per fare la spesa a volte. Devo rinunciare a molte cose. E no, non li lascio in giardino da soli. Troppe volte ho sentito di cani scappati dalla casa in cui erano in pensione, troppe volte ho sentito di cani molto ansiosi che lasciati da soli si sono feriti o peggio. Preferisco rinunciare ad altro invece che mettere inutilmente a rischio la salute di un essere vivente. Il cane di un'altra persona non è il nostro cane. Casa nostra non è la casa che lui conosce. Questo in molti se lo dimenticano a volte. Se il cane in questione presenta di base delle difficoltà nella vita quotidiana, queste saranno probabilmente molto amplificate cambiando ambiente, almeno per i primi tempi. E qui voglio toccare un altro punto. Spesso vengono omesse dai proprietari gravi problematiche dei loro animali. Come se il fatto che io abbia un'adeguata formazione e preparazione li giustifichi e gli consenta di non parlarmene. Che poi riesca comunque a gestirli e farli stare bene non è una giustificazione. E' anche questa, comunque, una mancanza di rispetto. Nei confronti miei, ma anche e soprattutto nei confronti dei miei animali e di chi mi sta attorno.
Il tempo, ripeto, non è mai abbastanza. Qualcosa da dover fare c'è sempre. Che sia piacevole o meno piacevole, che richieda più o meno impegno, non si sta mai con le mani in mano. Pulizie della casa, somministrazione di farmaci, passeggiate, spazzolate, bagni, pappe da preparare, visite dal veterinario ecc.
E sapete dove ho trascorso l'ultima vigilia di Natale? In clinica veterinaria, dopo una notte insonne! Se ci si occupa di animali cercando di mettere al primo posto il loro benessere, la fatica è moltissima. Ci sarebbe ancora tanto da dire ma a questo punto ne verrebbe fuori un libro forse, quindi per ora mi fermo qui. Nonostante tutte le difficoltà che posso incontrare i lati positivi sono comunque, per me, di gran lunga superiori a quelli negativi. E spero di continuare a pensarlo per sempre. Amo profondamente ciò che faccio e cerco sempre di dare il meglio, che si tratti di una lezione di educazione, che si tratti di un'ora di pet sitting o che si tratti di ospitare un cane, un gatto, un coniglio o qualsiasi altro pet a casa mia. In un periodo in cui molti si improvvisano dog trainer e pet sitter (spesso facendo perdere credibilità a tutta la categoria), il mio consiglio è comunque quello di non giudicare nessuno sulla base di ciò di cui si occupa (a maggior ragione se non si conosce l'altra faccia della medaglia), ma assicurarsi comunque di affidarsi a persone preparate che sappiano anche gestire eventuali situazioni difficili o emergenze. Francesca Ravagnati |
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